Digital PR Strategy. Le attivita’ fondamentali per le aziende nei Social Media e nelle Digital PR

imageProseguo l’approfondimento avviato con l’articolo Best Practices nelle Digital PR. Alcune buone pratiche e strumenti delle pubbliche relazioni digitali all’interno delle attività di formazione per la gestione dei contenuti online e Digital PR che svolgo presso le PMI.

Come potremmo delineare una Digital PR Strategy di base per le PMI? Quali sono le attività fondamentali per le aziende nei Social Media? Quali strumenti e le tattiche sono più efficaci per PR online?
Ho cercato di rispondere a queste domande cercando di illustrare le attività di base, fondamentale, che ogni azienda dovrebbe affrontare e sviluppare.

Blog aziendale

imageSe fatto bene, un blog aziendale può essere uno strumento fondamentale per le relazione digitali. Un blog aziendale è l’occasione per un’azienda per promuovere i prodotti, per creare e pubblicare il propri contenute e offerte a un pubblico online rilevante di creatori di contenuti (influencer). Ben ottimizzato e con  articoli (post) collegati (ne metatag: categorie, tag, link, ecc.) che possono classificare bene il blog nei motori di ricerca e li rende facili da trovare per gli opinion leader e blogger che ricercano storie, contenuti interessanti nelle proprie aree di interesse. Relazioni con i blogger di riferimento è spesso un’attività di successo in proporzione la alla qualità, alla distintività e particolarità dei contenuti.
L’azienda con il blog deve avere il coraggio di dialogare con tutti. Come per le pubbliche relazioni tradizionali deve promuovere la strategia di contatto, per soddisfare anche le esigenze più latenti.
Le attività di Digital PR dipendono le relazioni con i clienti attraverso tutti gli strumenti disponibili:monitoraggio forum blog, social network. Vediamo come… nei capitoli successivi.

Social Media

imageCapire le relazioni che si possono instaurare con i Social Media è una parte importante di uno sforzo di digital Public Relations. Il pubblico che un’azienda, un brand sta cercando di raggiungere o influenzare potrebbe già spendere tempo sul brand aziendale (o sul settore merceologico di riferimento per una PMI in startup sui Social Media) ed essere, quindi influenzati dai mezzi di comunicazione social dell’azienda.
La partecipazione social in un programma di digital PR (intesa come l’attività informativa sui mezzi di informazione online e  promozionale nei Social Media) coinvolgente spinge i clienti a perpetuare un’immagine positiva del marchio e ad individuare e potenziare ambasciatori (Brand Ambassador) del marchio. Una ottimizzazione proattiva dei contenuti nei Social Media (detta anche SMO – Social Media Optimization) e la costruzione di relazioni con i fan, follower… aiuta a dissipare l’attenzione ai commenti negativi e ad accentuare ciò che è positivo. E ‘essenziale per essere aperti con e utile per le comunità social e di aderire alle norme sociali implicite ed esplicite, piuttosto che semplicemente fare spam con i link riferiti quello che si vuole promuovere.

Questa attività è chiamata netnografia: il metodo di ricerca Internet e Etnografia, si tratta di un metodo di ricerca qualitativo di matrice etnografica…. Ecco come si attua la ricerca netnografica (fonte: Wikipedia):

  • imageDefinizione dell’ambito di ricerca o di innovazione
    Definizione del campo di ricerca e dell’ambito di innovazione. Identificazione dei trend, dei mercati, dei Brand e dei prodotti.
  • Identificazione e selezione delle fonti online
    Definizione e selezione delle fonti online rilevanti, quali forum, blog, social network, newsgroup e piattaforme di UGC – user-generated content.
  • Monitoraggio delle Tribù di consumo online
    Monitoraggio delle tribù di consumo online. Raccolta, attraverso appositi programmi per la raccolta (scaricamento) di
    pagine web, di post e di altri contenuti generati dai consumatori. Codifica dei dati quali-quantitativi attraverso software statistici e di analisi del contenuto.
  • Analisi di dati
    Analisi quantitativa dei dati contestuali (numero post, Sentiment, topic principali, ecc…) ed analisi qualitativa in profondità delle conversazioni. Interpretazione e traduzione delle conversazioni in insight di consumo.
  • Traduzione degli insight in soluzioni per prodotti e servizi

Fonte immagine: Etnografiadigitale.it

Ricerca e Social Media Monitoring

imageCon tanti creatori di contenuti on-line, la possibilità per il marchio abbia commenti sia negativi che positivi cita aumenta drammaticamente. Esistono  molti strumenti per aiutare l’attività di pubblicazione dei contenuti online pro controllare efficacemente la reputazione del marchio.
Le aziende possono impostare avvisi gratis utilizzando strumenti come Google Alerts, Social Mention o Twitter per guardare le citazioni del loro marchio, i nomi dei concorrenti, news del settore e importanti nomi chiave.
Ricordo che, come per la sopra citata netnografia, i dati di monitoraggio dei Social Media possono essere utilizzati per estrarre le nuove idee, tenere sotto controllo i concorrenti, individuare ambasciatori del marchio (Branda Ambassador).
Il monitoraggio del posizionamento nei motori di ricerca dei contenuti e delle news…  può fornire un feedback importanti per nuovi sforzi di ottimizzazione e di fornire una conoscenza di ricerca sull’efficacia dei contenuti.

Assets digitali

imageIl video aziendale è un ottimo strumento di pubblicizzazione delle attività. A seguire: audio, podcast, immagini e molte altre risorse digitali ospitati sulla maggior parte dei siti web aziendali possono dare molte opportunità per il content management online. Spesso questi contenuti (digital assets) sono poco utilizzati e sparsi nei vari repository dell’azienda.
Ottimizzare le risorse digitali con parole chiave pertinenti e sia promuovendo o presentando ai motori di ricerca verticali come YouTube e Flickr in grado di fornire ulteriore esposizione ai media che conducono ricerche online, così come i clienti finali.
In un sondaggio di giornalisti e reporter condotti da TopRank, risulta che il 91% degli intervistati ha indicato che spesso utilizzano i motori di ricerca a fare il loro lavoro. L’ottimizzazione dei metatag dei contenuti digitali detta anche: DAO (Digital Asset Optimization) sarà l’evoluzione naturale della SEO. Questa ottimizzazione crea ulteriori punti di ingresso al blog, al sito aziendale…. e può migliorare la ricerca di individuazione dei prodotti e dei servizi aziendali.

Search Engine Optimization

imageLa cosiddetta Search (ricerca sui motori) è il metodo migliore per la trovare le informazioni online.
Saper gestire, incrementare e monitorerei le parole chiave per l’ottimizzazione dei contenuti notizia è un dispositivo fondamentale per i professionisti delle Digital PR. I contenuti da ottimizzare sono:

  • i servizi/prodotti offerti dall’azienda, all’interno delle categorie merceologiche di riferimento
  • le news pubblicate nel blog aziendale, i comunicati stampa, lanci di agenzia, ecc.
  • i video, le foto, ecc. a corredo dei contenuti sopra citati e nei repository ad hoc come YouTube e Flickr, per esempio

Occorre tener conto che Google premia le parole chiave composte da 2/3 parole, picchè consento una maggior efficacia dei risultati, stiamo andando sempre più verso il web semantico…
L’ottimizzazione del contenuto notizia per le frasi importanti e più popolari possono aiutare quei contenuti di valore che sono e saranno sempre ben visti dai motori di ricerca. Migliore visibilità nella search aiuta gli sforzi di marketing, la reputazione online (e non solo) dell’azienda e può attrarre clienti, analisti, giornalisti e blogger specializzati agli argomenti del settore aziendali di riferimento.

Nell’immagine qui sotto riportata, un esempio di strumenti per incrementare il posizionamento SEO – Search Engine Optimization e la presenza nel Social Media, SMO – Social Media Optimization

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Internet in Italia, un paese arretrato nella rete ma che è avanti nel mobile

imageSono andato un po’ a curiosare in rete per avere aggiornamenti circa la diffusione di internet e dei Social Network in Italia. Ho prestato attenzione anche alle due peculiari caratteristiche del digitale italico:

  1. Una forte diffusione del mobile (leggi smartphone e touchphone), che trainerebbe l’utilizzo di internet a scapito di una banda larga poco performante e non molto diffusa in tutte le aree geografiche (vedi: digital divide)
  2. Un’alta penetrazione, percentuale di presenza nei social network (soprattutto Facebook), rispetto al totale del popolo di navigatori.

Queste due macro-tendenze anche nel 2013 (che  riprendono i dati ed i parametri degli anni precedenti), risultano confermate. Da questa situazione ne esce un quadro quasi drammatico, se confrontato con i ritardi da parte delle aziende e delle PMI in particolare:

  • Nell’adozione dei Social Media come strumento di ascolto e fidelizzazione dei propri clienti (per l’acquisizione di nuovi clienti i Social non sono lo strumento più adatto…)
  • Nell’utilizzo interno delle social technologies, per i processi di condivisione del know-how (vedi Social Business, ampliamente trattato in questo blog, soprattutto in versione collaborativa…, vedi anche Hype Cycle di Gartner riportato infondo a questo articolo) 

Questo articolo approfondisce il precedente Quanto tempo stiamo in rete e che cosa facciamo con i social, che si basava su di un’infografica e su dati internazionali… In un prossimo articolo approfondirò anche un GAP, un’arretratezza delle PMI anche nel campo del buon vecchio Web Marketing, il che è tutto dire. Vediamo la rilevazione che ho fatto. Mi scuso per eventuali incompletezze, ma ho fatto il match tra diverse fonti…

La presenza di internet e del mobile in Italia

Vediamo alcuni dati sulla presenza di internet in Italia (fonte Audiweb 2013 e Eurispes 2013):

  • imageSono oltre 68,2% delle famiglie italiane (14,8 milioni) dichiara di disporre di un accesso a internet da casa attraverso computer, e ben 37,8 milioni gli italiani che navigano in internet e ci stanno per circa 1 ora e 23 minuti. Il maggiore tasso di utilizzo di internet è peri al 100% tra i dirigenti, quadri e docenti universitari seguito dai giovani, il  94% degli 11-34enni.
  • Che cosa fanno gli italiani su Internet? Ecco un dettaglio:
    • Il 97,1 % invia e riceve e-mail regolarmente
    • il 60,6% guarda video su YouTube
    • il 50% consulta regolarmente uno o più blog
    • il 45,2% chatta con amici e colleghi
    • il 40,6% si intrattiene nei videogame online
    • il 38,3% scarica filmati, video, musica o giochi musica
    • il 35,6% legge e scrive sui forum.
  • L’accesso via mobile, è di 17,9 milioni di persone che dichiarano di poter accedere a internet da telefono cellulare/smartphone (il 38% degli 11-74enni), e 3,7 milioni da tablet (il 7,8% dei casi).
    • Solo 6,6 milioni però hanno scaricato almeno applicazioni, le App mobile (di cui il 77% gratuite)
  • imageOltre l’80% dei navigatori utilizza i social network, per cui significa che il 23-24 milioni di italiani (un terzo di tutta la popolazione), abita anche nei Social Media. In particolare per i Social Network:
    • Facebook si conferma con ampio margine il Social Network più diffuso anche in Italia: lo usa il 97,3% (22,8 milioni) dei navigatori che partecipano a Social Network.
    • Twitter si conferma al secondo posto usato da quasi un soggetto su 3 (31,7%). Bisogna vedere poi quanti lo utilizzano attivamente
    • Al terzo posto si classifica Linkedin (16,1%)
  • Come va l’eCommerce? Ecco un estratto del rapporto 2013:
    • Il 29% degli Italiani cerca info su Internet prima di andare in negozio, il 23% compra dopo aver letto un giudizio positivo, il 21% non compra dopo aver letto commenti negativi (fonte: Nielsen)
    • Il 57% dei navigatori abituali è iscritto ad almeno un gruppo d’acquisto (es.: Groupon).
      In particolare, il 29,6% ha fatto anche concretamente acquisti attraverso uno di questi gruppi:
      • I prodotti/servizi più acquistati tramite gruppi online sono:
        i pasti (pranzi, cene, aperitivi), comprati dalla metà di chi ha fatto acquisti;
        seguono la tecnologia: apparecchiature tecnologiche (41,2%),
        trattamenti estetici e pacchetti benessere (40,3%), viaggi (39,2%).
    • il 27,4% si è invece fermato all’iscrizione senza fare acquisti con i gruppi di acquisto
    • Il 26% ha acquistato biglietti per spettacoli/mostre, il 20,3% visite mediche, il 17,5% corsi, il 17,1% prodotti alimentari. Il 17,3% ha comprato altri prodotti/servizi.

Altri grafici sull’utilizzo di Internet e dei Social network in Italia

Un altro grafico riporta la crescita degli investimenti pubblicitari, a livello globale: 1. la TV; 2. i Giornali; 3. Internet. 
L’indice del cambiamento è il mondo dei media (fonte: Osservatorio New Media & New Internet del Politecnico di Milano):

  • il calo degli introiti, in un mercato che vale complessivamente 16,7 miliardi di euro, contro i 16,9 dello scorso anno, è dell’uno per cento: una sostanziale "tenuta", frutto però di dinamiche contradditorie.
  • Se è fenomeno noto il calo di lettori, spettatori e inserzionisti che riguarda carta stampata e televisione tradizionale – malgrado possano contare ancora su un giro d’affari da 11,4 miliardi di euro – anche nel digitale non tutto brilla:
    dei 5,3 miliardi prodotti dai nuovi media, 3,8 sono infatti appannaggio del digitale terrestre e della tv satellitare che però continua a proporre un modello inadatto, e quindi a perdere spettatori

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Penetrazione dei Social Network: l’Italia batte gli Stati Uniti!

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Mentre la popolazione mondiale cresce di 3 persone al secondo, nello stesso attimo vengono venduti 38 dispositivi mobile  (fonte: LiMo Foundation)

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Ecco un tabella sintetica di come internet influenza i comportamenti e le decisioni di acquisto: vacanze, tecnologie e mobile più assicurazioni sono oltre il 50%.

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Prospettive e trend per la Social Collaboration

Come si concilia la prospettiva business di tutta questa potenzialità del web e dei social network?
Gartner ha rivelato la sua ultima ‘Hype Cycle’ del 2013 – una serie di relazioni che offrono una rappresentazione grafica della maturità e l’adozione di tecnologie – concentrandosi sulla Social Collaboration nelle imprese. Essa mostra che l’uso di tecnologie sociali per soddisfare le esigenze di business è in aumento con crescenti aspettative della loro efficacia.

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