Verso il digital marketing

Verso il digital marketing

J0182771picc Per un’azienda, essere presenti nel web è una commodity, non fa differenza competitiva la pura esistenza di un sito istituzionale. Se essere visibili è la l’offerta e l’affanno di molte aziende che offrono servizi SEO, occorre ormai tener conto che la visibilità va declinata in trovabilità.
La visibilità garantita dal posizionamento (per combinazioni di keywords) e dall’ottimizzazione del sito web non tiene conto del fatto che le ricerche attive e consapevoli (l’attività di searching), sono solo il 2-3% dell’attività di ricerca/esplorazione degli utenti!
La differenza, fino a qualche anno fa, la faceva la presenza o meno del catalogo prodotti/servizi, la loro commercializzazione diretta o indiretta attraverso il web. Ciò non basta più: sono gli utenti/clienti, che trainano l’azienda (prosumers), che diventano (sempre di più), autori/editori di infomazioni, di attività iterative ed interattive…

Il web marketing declina verso il digital marketing ed il digital marketing richiede un nuovo approccio di trovabilità digitale. i nuovi scenari si evolvono verso il c.d. Web 2.0 e verso la conseguente Web Analyctis 2.0.

In che cosa consiste l’evoluzione 2.0 della Web Analyctis? Nel considerare scontato il posizionamento per parole chiave, scontato che il posizionamento si evolva verso il network strategico. Meno scontato e più difficile da raggiungere è l’approccio della Web Analyctis 2.0.

Riporto qui di seguito un testo di introduzione al blog, trascritto nel 2005. Lo lascio per una memoria dell’evoluzione che c’è stata ma nache per gli elementi intuiti e/o permanenti che ancora queste righe riportano.

Terra di confine

J0309236 Si fa presto a dire "lavoro nel marketing":

  • Marketing manager e responsabili commerciali e vendite di aziende;
  • Professionisti del marketing (manager, consulenti aziendali, di varia estrazione, con prevalenza di aziende/agenzie di comunicazione, uffici stampa, ecc.);
  • Agenzie e professionisti del web marketing (Web-Agency – composte a loro volta da: manager, web master, grafici – manager, consulenti aziendali, ecc.).

Le categorie ed i ruoli professionali sopra elencati non sono solamente quelli che vanno sotto il nome (generico e di area) di marketing.

L’obiettivo che ha questa rubrica è quello di dare voce, soprattutto a coloro che si trovano nella "terra di confine" tra il marketing ed un web che diventa sempre più digital media.

La volontà del curatore è quella di svolgere un percorso redazionale che è al tempo stesso conoscitivo (e quindi anche formativo) ed interattivo (e quindi anche esplorativo).

In molti sono ancora convinti che i fondamentali del marketing non sono variati, nonostante l’avvento di internet (in Italia ha già dieci anni sulle spalle). C’è chi pensa (all’opposto), che ormai la comunicazione, l’attività commerciale, ecc. debba essere vista solamente come un’attività che è stata intaccata e che sarà sempre più travolta da internet.

Siamo convinti, invece, che i nuovi paradigmi dell’Information Comunication Tecnology non stravolgeranno i fondamentali del marketing, anche se quest’ultimi non possono che confrontarsi con gli scenari che la rivoluzione tecnologica sta portando: cambiando le consuetudini di consumatori ed innovando il modo di produrre e di concepire l’attività di impresa.

Come tutti i percorsi sulle "terre di confine", si sa da dove si parte e non si sa (anche quando si spera) dove si potrà arrivare. Si partirà soprattutto dalle sovrapposizioni (chi è meglio che faccia che cosa), dalle competenze (chi dovrebbe fare che cosa), delle soluzioni (come realizzare la cosa), ricorreremo anche alle definizioni (che cosa intendiamo per questo cosa).

Tutto però dovrà soprattutto trovare in questo blog la possibilità di approfondire, partendo dalle esperienze vissute (e da case history, articoli, recensioni, ecc.), superando le dicotomie (irreali) tra old e new economy, tra off-line e on-line, tra realtà e realtà virtuale, tra spazio e cyber spazio, tra marketing e web marketing (!): questo è il vantaggio di un approccio "di confine", il camminare TRA i limiti, sui limiti e, magari, anche senza limiti (proprio come a volte tentano di fare i borderline e come a volte fanno gli outsider).

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