Social Media management, meglio avere piu’ persone a presidiare le community
Riporto qui di seguito un mio commento all’interessante articolo di Stefano Mizella attorno al ripensamento del concetto di community.
Per le attività di Social Media management (gestione delle community esterne dei clienti/utenti, dei Social Network, ecc.), è meglio un Community Manager (mettere una persona a presidio delle community) o un’azienda orientata alla Community con più persone, quindi in grado di interagire con i Social?
Il mio parere è che è molto più efficace per un’azienda essere orientata alla Community (e al Social Business, quindi), ecco il perché in quattro punti.
- Solo alcune (grandi) aziende possono permettersi persone/ruoli interne completamente dedicate a fare il Community Manager (ed il Social Media Manager…).
- Avere un problema di gestione nei Social e creare un ruolo di presidio come il Community Manager, abbinato ad una posizione lavorativa … non sempre è una soluzione efficace (il rischio è quello di dover difendere la posizione più che i progetti o le istanze/feedback dei clienti…)
- Le community, quelle spontanee, hanno una matrice di rete sociale e non sono facilmente raggiungibili dal Social Media Marketing (basta pensare al valore effimero di gran parte delle pagine/fan su Facebook).
- Le community basate sugli interessi (latenti ad essere Brand Community) sono molto più volatili (più vicine ad essere Brand Tribù…) e richiedono più un approccio di vision/paradigma che di presidio/canale, più vicine a comprendere il comportamento/marketing dell’azienda, che un’attività di comunicazione/media…
- Il nuovo concetto di community, quindi, più che declinarlo su manager/posizione lo declinerei sul management/coordinamento.
- È più un livello di business maturity, di maturità dell’azienda, che un’attivitá trasversale tra canali di engagement.
- È il Social Business l’orizzonte dentro il quale si muove il "nuovo concetto di Community…", non vedo scorciatoie, ma solo percorsi …