Le App dell’Intelligenza Artificiale generativa sostituiranno i coach?

In questo articolo ho affrontato il tema dell’impatto dell’Intelligenza Artificiale generativa che ha e che avrà sempre di più nel coaching sviluppando questi argomenti (che a loro volta potevano diventare altrettanti articoli:

  • Il possibile sviluppo futuro dell’offerta di coaching
  • La competenza del “pensiero critico”
  • La commoditizzazione dei servizi di coaching
  • Una sintesi del possibile impatto sulla professione del “Coach”
  • Aree per l’Integrazione dell’IA vs. Necessità Umana nel Coaching

Parto subito con una risposta provocatoria alla domanda “Le App dell’Intelligenza Artificiale generativa sostituiranno i coach?

Le App dell’Intelligenza Artificiale generativa non sostituiranno i “coach” ma sostituiranno (o surrogheranno) una (buona) parte del “coaching“!

Se questa affermazione non ti basta e vuoi saperne di più prosegui con la lettura dell’articolo.

Il possibile sviluppo futuro dell’offerta di coaching

La mia esperienza personale nell’integrare l’intelligenza artificiale nel coaching ha aperto nuove prospettive sul potenziale di questa tecnologia nel potenziare il processo di coaching. Trasferendo il mio know-how sul “processo-contenuto” a ChatGPT 4 attraverso prompt sempre più complessi, ho sperimentato direttamente le opportunità che l’IA- Intelligenza Artificiale può dare ad un coach:

  • Può servire efficacemente in modalità Copilot, supportando attività di coaching e simulando sessioni specifiche per vari bisogni, inclusi il Business Coaching e il Career Coaching.
  • La recente possibilità di personalizzare GPT (applicazioni GPT) e poi di pubblicarle nel GPT Store, il negozio virtuale per personalizzare ChatGPT aumenta questa possibilità: vedi l’applicazione GPT “Professional Coach” creata da WikiCoaching.
  • Questa innovazione si estende alla creazione di strumenti come il “Piano di Sviluppo del Progetto di Carriera” e il “Personal Branding Canvas”, dimostrando la capacità dell’IA di adattarsi e contribuire significativamente al processo di coaching.

Lo sviluppo futuro dell’offerta di coaching si potrebbe quindi articolare in diverse possibili offerte tra le quali:

  • Exclusive: Servizi creativi e ibridi che forniscono un’esperienza unica, potenziata dall’IA in modalità Copilot e da tecnologie innovative. Servizi ancora futuribili ma ormai si intravedono nel campo delle possibilità.
  • Premium: Coaching erogato da esperti dotati di significativa esperienza aziendale, personalizzazione e allineamento con gli obiettivi di sviluppo e di business, arricchito dall’IA a supporto delle sessioni, dei feedback, del follow-up e degli eventuali assessment.
  • Blended: Servizi di coaching combinati con altri servizi di formazione, training, facilitazione, consulenza HR, consulenza agile e di business, ecc. erogati sia in presenza che da remoto.
  • Cyber: Offerte economiche basate esclusivamente sulle App dell’Intelligenza Artificiale generativa, senza necessariamente richiedere l’interazione diretta con un coach, e potenzialmente arricchite dall’uso di wearable (indossabile, l’iWatch della Apple è un esempio significativo anche se ancora embrionale di queste applicazioni, provare per credere).

Ecco alcuni motivi per cui il coaching del coach in modalità “Exclusive” e “Premium” rimarrà insostituibile:

  • Presenza e sviluppo di relazioni: La migliore competenza di un coach è determinata dalla presenza: la capacità del coach di essere pienamente consapevole e presente con il cliente, impiegando uno stile aperto, flessibile, radicato e fiducioso per dare spazio al cliente. Questa presenza è in sé abilitante: per le relazioni di fiducia e per la creazione dello spazio di rispetto con i clienti, creando un ambiente sicuro e di supporto per la sua crescita personale e professionale.
  • Comprensione empatica: La connessione empatica e la capacità di ascolto (… e di ascoltarsi: la migliore pratica in questo senso è rappresentata dal Focusing), genera fiducia nel cliente. I coach possono connettersi con le emozioni e comprendere le motivazioni dei clienti andando oltre le parole e gli aspetti cognitivi (unica area invece in cui possono intervenire le App dell’IA) fornendo loro un supporto personalizzato e adattato alle loro esigenze individuali (per un approfondimento vedi anche i centri: razionale, emotivo e istintivo dell’Enneagramma, del mBIT’ – multiple Brain Integration Techniques, ecc.)
  • Feedback: I coach possono fornire feedback intuitivi (coach possono utilizzare la loro creatività e intuito per aiutare i clienti a trovare soluzioni innovative ai loro problemi in un processo co-creativo), aiutandoli a migliorare le loro prestazioni e raggiungere i loro obiettivi. Ad esempio anche una pausa, un silenzio, una semplice ripetizione di una domanda può aprire un mondo inesplorato al cliente.

Altri motivi per cui anche il coaching del coach in modalità “Blended” rimarrà difficilmente sostituibile:

Le App dell’Intelligenza Artificiale generativa specializzate in coaching sono ancora molto distanti da un’AGI – Intelligenza Artificiale Generale: un’intelligenza artificiale che può risolvere problemi in vari domini, come un essere umano, senza intervento manuale. Invece di limitarsi a un ambito specifico, l’AGI può imparare da sola e risolvere problemi per i quali non è mai stata addestrata. Le previsioni sulla creazione dell’AGI – Intelligenza Artificiale Generale vanno dai cinque a oltre i dieci anni. In ogni caso (credo, spero) questa AGI avrà un’intelligenza razionale/cognitiva e non emotiva e istintiva come sopra accennato. Oltre a questo i limiti dell’attuale App-IA risiedono quindi nella loro specializzazione derivata da un pre-addestramento.

L’approccio “Blended” che può abbinare, se utile e necessario, il coaching del coach ad attività di formazione, training, facilitazione, consulenza HR, consulenza agile, di business, ecc. diventa un forte antidoto, una capacità di switch che le App-IA specializzate non hanno.

Anzi con L’approccio “Blended” potrebbe essere lo stesso coach a servirsi delle App-IA generative, come vedremo nella conclusione.

In ogni caso la transizione verso questi nuovi modelli di coaching evidenzia una progressiva estinzione del coaching basic (attuato da coach in modo standard con modelli preconfezionati e applicati in modo prevalentemente indifferenziato), facendo emergere un paradigma in cui il supporto dell’IA per i servizi di coaching “Exclusive”, “Premium” e “Blended” diventa indispensabile. La combinazione della capacità creativa del coach con quella generativa dell’IA, guidata dal coach stesso, supera le capacità delle attuali applicazioni di IA in modalità Cyber. Questo sarà un vantaggio che potrebbe perdurare anche con l’avvento dell’AGI, abbiamo visto.

L’accelerazione anticipata dalle App-IA generative e dal relativo cambiamento tecnologico potrebbe paradossalmente rafforzare la domanda di coaching?

Le App-IA generative potrebbero allargare l’attuale platea dei clienti di coaching. Man mano che individui e organizzazioni navigano questi cambiamenti, infatti, la necessità di orientamento, sviluppo personale e strategie di adattamento probabilmente aumenterà. La professione di coaching potrebbe vedere un’espansione, servendo come un ponte critico per aiutare le persone ad allinearsi e sfruttare questi rapidi cambiamenti.

La competenza del “pensiero critico”

I coach si evolvono nei servizi uguali o simili a quelli rappresentati come “Exclusive”, “Premium” e “Blended”, dovrebbero quindi concentrarsi sull’Intelligenza Emotiva e soprattutto sullo sviluppo della fondamentale competenza del pensiero critico.

La competenza del pensiero critico riveste un ruolo cruciale sia per il coach che per il cliente nel contesto del coaching,

specialmente in un approccio “Blended” che integra vari elementi come formazione, consulenza e tecnologia, incluso l’uso di App-IA generative. In particolare:

  1. Soluzione di Problemi Complessi: Il pensiero critico abilita il coach a navigare attraverso problemi complessi e multifaccettati, permettendo una comprensione più profonda delle sfide uniche che il cliente sta affrontando. Questo facilita l’ideazione di soluzioni innovative e personalizzate che trascendono le risposte standardizzate offerte dalle App-IA e la capacità di saper sfruttare questi strumenti per simulare scenari decisionali, usando il pensiero critico per valutare i rischi, i benefici e le potenziali conseguenze di varie opzioni.
  2. Valutazione degli output dell’IA e Decision Making: Nell’era dell’Intelligenza Artificiale, le persone sono sovraccaricati da dati e insight e si sentono minacciate (quando sono consapevoli) dalle possibilità di sostituzione derivante da: Automazione + IA. Il pensiero critico consente di valutare l’affidabilità e la rilevanza delle informazioni e dagli output dell’IA, riuscendo in questo modo a utilizzare l’IA in modalità copilot (almeno fino a che non arriva la suddetta AGI.
  3. Adattamento e Innovazione: Mentre le App-IA possono offrire supporto basato su dati preesistenti, solo attraverso il pensiero critico i coach possono adattarsi e innovare in tempo reale, personalizzando l’approccio a seconda delle mutevoli esigenze del cliente e integrando nuove tecniche o tecnologie quando necessario.

La commoditizzazione dei servizi di coaching

La commoditizzazione avviene quando “le caratteristiche distintive di un prodotto o servizio diventano meno importanti per i consumatori, che si concentrano maggiormente sul prezzo”.

Ecco alcuni fattori (oltre alla sempre maggiore offerta di coaching rispetto alla domanda…) che possono contribuire alla minaccia di una ulteriore spinta dell’IA e della tecnologia alla commoditizzazione dei servizi di coaching:

  • Globalizzazione: La concorrenza globale delle App dell’Intelligenza Artificiale generativa può portare a un calo dei prezzi e spingendo verso una riduzione dei prezzi e rendendo più difficile per i coach distinguersi esclusivamente sulla base del costo: i coach potrebbero trovarsi a competere su prezzi sempre più bassi, compromettendo la percezione del valore e la sostenibilità delle loro pratiche
  • Tecnologia: L’innovazione tecnologica delle App dell’Intelligenza Artificiale generativa aumenta esponenzialmente l’accessibilità ai servizi di coaching rendendoli più comparabili e costringendo i coach a cercare efficienze operative o a diversificare i loro servizi.
  • Standardizzazione: Quando le metodologie di coaching diventano standardizzate dalle App dell’Intelligenza Artificiale generativa, i clienti potrebbero avere difficoltà a percepire il valore aggiunto del coach rispetto ad un coaching diffuso, standardizzato oltre che accessibile.
  • Dematerializzazione: L’accessibilità di strumenti e risorse online potrebbe diminuire l’importanza percepita del tocco umano e della personalizzazione che un coach professionista porta.

Una sintesi del possibile impatto sulla professione del “Coach”

Pro:

  • L’integrazione dell’IA nel coaching promette di rivoluzionare la professione, ampliando le possibilità di personalizzazione, efficienza e accessibilità dei servizi. L’integrazione dell’IA nel coaching presenta un insieme misto di potenzialità. L’adozione dell’IA nel coaching offre numerosi vantaggi, inclusa la capacità di gestire grandi volumi di dati e fornire insight basati sull’analisi. Aspetto che potrebbe essere utilizzato anche dai produttori di Assessment.
  • L’IA potrebbe semplificare i compiti amministrativi, migliorare l’allocazione delle risorse e fornire intuizioni basate sui dati, rendendo il coaching più efficiente e accessibile. E’ quindi fondamentale riconoscere e affrontare le limitazioni dell’IA, specialmente nel replicare la complessità delle interazioni umane e nella gestione delle dinamiche emotive e relazionali.

Contro:

  • Rischio di commoditizzazione: L’accessibilità e la standardizzazione dei servizi di coaching potenziati dall’IA potrebbero ridurre la percezione del valore aggiunto unico offerto dai coach, minacciando di commoditizzare la professione. Probabile surclassamento del coaching tradizionale o di basso livello, come abbiamo visto prima.
  • Spersonalizzazione del Coaching: Il rischio che i clienti App dell’Intelligenza Artificiale generativa sentano sempre meno l’esigenza dell’engagement e della connessione personale nelle sessioni di coaching è un pericolo, poiché le relazioni di fiducia e il supporto personalizzato sono al cuore dell’efficacia del coaching del coach.
  • Il rischio che i clienti App dell’Intelligenza Artificiale generativa sentano sempre meno l’esigenza dell’intelligenza emotiva, dell’empatia e la comprensione sfumata che i coach offrono pone un notevole inconveniente. Il rischio conseguente di depersonalizzazione e riduzione dell’engagement emotivo come nelle sessioni di coaching è una preoccupazione legittima.

Aree per l’Integrazione dell’IA vs. Necessità Umana nel Coaching

Riprendo il tema da un interessante articolo di Giovanna Giuffredi “Le macchine sostituiranno i coach?” che a sua volta riprendeva una survey promossa da Coaching Time. C’è un consenso tra i punti di vista dell’articolo che l’IA potrebbe servire bene nel gestire gli aspetti burocratici del coaching, come la programmazione, il monitoraggio dei progressi e anche certi compiti analitici. Eppure, quando si tratta delle dimensioni esplorative, emotive e profondamente personali del coaching, l’elemento umano è insostituibile.

L’essenza del coaching risiede nell’abilità umana unica di connettersi, empatizzare e adattarsi ai paesaggi emotivi sfumati degli individui, cosa che l’IA è ben lontana dal replicare.

Riflessioni finali

Riflettendo sull’articolo e sul discorso più ampio, è evidente che un approccio equilibrato è cruciale. Abbracciare l’IA per i suoi punti di forza, in particolare nel gestire aspetti logistici e basati sui dati del coaching, può liberare i coach a concentrarsi di più sul nucleo del loro lavoro: favorire la crescita emotiva, la resilienza e la trasformazione personale.

L’integrazione dell’IA nel coaching potrebbe non è una questione di sostituzione, ma di potenziamento.

Il futuro del coaching potrebbe ben includere una relazione simbiotica tra coach e strumenti IA, ciascuno sfruttando i propri punti di forza per facilitare esperienze di coaching più complete, accessibili ed efficienti. La sfida sta nel navigare questa integrazione senza perdere di vista l’essenza profondamente umana del coaching.

Concordo quindi con l’affermazione finale di Giovanna Giuffredi “Le macchine le governiamo noi umani, con il giusto equilibrio e armonia i coach riusciranno a servirsi della tecnologia per soddisfare i loro clienti“. La mia esperienza e la visione futura del coaching delineata evidenziano il potenziale dell’IA nel trasformare e potenziare la professione del coaching. Man mano che esploriamo questa nuova frontiera, è cruciale navigare con cura tra le opportunità offerte dalla tecnologia e il valore inestimabile dell’elemento della presenza umana nel coaching.

Riferimenti:

Con Chat GPT la competenza da utilizzare nel “fare le domande” è il “pensiero critico”

Da dicembre a oggi ho partecipato a diversi webinar dell’ICF – International Coaching Federation, l’associazione di cui faccio parte e non mi è capitato di sentire da parte dei diversi relatori nessun accenno all’avvento di Chat GPT. Sono certo che nei prossimi eventi l’ICF dedicherà dei webinar su tema.

Nel novembre 2022, Open AI ha rilasciato il chatbot Chat GPT (Generative Pre-trained Transformer). È costruito sulla base della famiglia di modelli linguistici Open AI GPT-3 e viene modificato utilizzando metodi di apprendimento supervisionato e di rinforzo (un metodo di apprendimento per trasferimento). Il 30 novembre 2022, la Chat GPT è stata introdotta come prototipo. Ben presto si è guadagnata una certa notorietà per le sue risposte esaurienti e i commenti ben espressi in diverse aree tematiche. ChatGpt è in grado attraverso domande dialogiche, conversazionali di effettuare le seguenti operazioni testuali:

  • Rispondere alle domande: la chat GPT può essere adattata per svolgere compiti di domanda e risposta, il che è importante per i chatbot e le applicazioni di assistenza clienti.
  • Generare del testo: Chat GPT può produrre testo che sembra scritto da un essere umano. Questo può essere applicato alla scrittura, alla creazione di contenuti e ad altri ambiti.
  • Generare dialoghi: Chat GPT può produrre risposte di tipo dialogico, il che lo rende adatto alla creazione di chatbot e assistenti virtuali.
  • Riassumere del testo: Chat GPT può essere adattato per eseguire compiti di riassunto del testo, il che è utile per testi come articoli di notizie, documenti lunghi e altri testi.
  • Classificare il testo: Chat GPT può essere adattato a compiti di classificazione del testo, che possono essere utili per l’analisi del sentiment, il riconoscimento delle intenzioni e altre applicazioni NLP.
  • Completare il testo: Chat GPT può essere adattato per eseguire operazioni di completamento del testo, il che è utile per applicazioni come l’immissione di testo predittivo.

A questo punto rimangono da esplorare delle prime risposte alle seguenti domande:

  • Il coach con la sua capacità di fare domande è avvantaggiato nell’utilizzo di un’AI con Chat GPT?
    Ad un primo utilizzo mi sembra (allo stato attuale) proprio di no.
  • La dimensione dialogica di Chat GPT sopra riportata, potrebbe essere utilizzata come terapeuta personalizzato?
    Forse sì: (in questo forse c’è un mare di argomenti da approfondire…) perché, a differenza della maggior parte dei chatbot, ricorda i suggerimenti forniti in passato nella stessa sessione.
  • Ma come la mettiamo con il coach? Se il terapeuta da suggerimenti il coach no, il coach fa, principalmente domande e fornisce delle osservazioni a forma di feedback, come potrà evolversi ChatGpt (e l’Intelligenza Artificiale in generale) in questa direzione? E’ già possibile o ci vogliono ancora anni di evoluzione dell’IA?
    Nelle scorse settimane è stato detto “non sarà Chat GPT a rubarmi il lavoro ma che saprà utilizzarla“. Le competenze del futuro riguarderanno, anche se solo in parte, non solo l’utilizzo della tecnologia.
  • Allora, infine, come può una persona che invece che cercare delle risposte (disponibili oltre che in Chat GPT, in qualsiasi altra ricerca online), trovare invece in ChatGpt delle domande che lo aiutino in un percorso di definizione di obiettivi, di piani d’azione, ecc. come accadrebbe con un coach?
    Qui di seguito riporto un approfondimento e un tentativo di risposta a questa domanda.

Trovare invece in ChatGpt le domande che gli farebbe un coach in una sessione

Ecco delle domande che ChatGpt è in grado di formulare senza una richiesta specifica (N.B.: la domanda che ho fatto è stata: “puoi farmi degli esempi di domande di coaching?):

  1. Qual è il tuo obiettivo specifico e come puoi raggiungerlo?
  2. Quali sono i tuoi punti di forza e come puoi sfruttarli al meglio?
  3. Quali sono le tue aree di miglioramento e come puoi svilupparle?
  4. Cosa ti motiva e ti spinge ad agire?
  5. Quali sono i tuoi blocchi o limitazioni e come puoi superarli?
  6. Quali sono le tue priorità e come puoi organizzare il tuo tempo per raggiungerle?
  7. Come puoi gestire lo stress e mantenere l’equilibrio tra vita professionale e personale?
  8. Cosa ti impedisce di raggiungere il tuo obiettivo e come puoi superare queste sfide?
  9. Quali sono le tue aspettative per te stesso e come puoi lavorare per soddisfarle?
  10. Come puoi valutare i tuoi progressi e monitorare il tuo successo?

Da una prima sperimentazione, sembra che Chat GPT sia ancora strutturata per rispondere a delle domande (con opzioni/elenchi) oppure di dare dei suggerimenti (con opzioni/elenchi) e non ancora con una strutturata sequenza di domande e di feedback tipiche di una sessione di coaching.

Altri utilizzi professionali e aziendali di ChatGpt

Riporto qui di seguito alcuni utilizzi aziendali che sono già disponibili con Chat GPT:

Servizio clienti:
  • La Chat GPT può essere utilizzata da un assistente virtuale per aiutare a svolgere attività come la gestione delle e-mail, l’impostazione di promemoria e la prenotazione di appuntamenti.
  • Per aiutare un professionista impegnato a gestire la propria agenda e le proprie attività, un chatbot può essere incluso, ad esempio, in un’app di assistente personale.
Avvocato:
  • Un avvocato potrebbe utilizzare la Chat GPT per aiutare a svolgere task come l’organizzazione e la valutazione di documenti legali o per fornire risposte a domande legali frequenti.
  • Un chatbot potrebbe, ad esempio, essere inserito nel sito web di uno studio legale o utilizzato per aiutare a redigere contratti e memorie legali.
Insegnante:
  • Un insegnante potrebbe utilizzare la Chat GPT per aiutare a segnare i compiti, dare commenti o rispondere alle richieste degli studenti.
  • Ad esempio, un chatbot può essere aggiunto a un sistema di gestione dell’apprendimento o essere utilizzato per fornire un feedback immediato sul lavoro degli studenti.
Professionista medico:
  • Un professionista del settore medico potrebbe utilizzare Chat GPT per assistere in mansioni come il controllo delle cartelle cliniche o fornire informazioni sui disturbi medici più comuni.
  • Un chatbot potrebbe, ad esempio, essere inserito nel sistema di cartelle cliniche elettroniche di un ospedale o utilizzato per rispondere istantaneamente a domande mediche frequenti.

Conclusioni

La competenza del pensiero critico è la capacità di analizzare informazioni ed esperienze in modo oggettivo traendo informazioni dall’osservazione, dall’esperienza, dal ragionamento o dalla comunicazione. Si fonda sul tentativo di andare aldilà della parzialità del singolo soggetto: i suoi valori fondamentali sono la chiarezza, l’accuratezza, la precisione e l’evidenza.
Integro questa definizione definendo pensiero critico come una competenza di contesto, una competenza in grado non solo di analizzare ma anche di valutare tra le diverse opzioni: una competenza riflessiva, quindi. E’ questa la competenza da utilizzare nel fare le domande a Chat GPT, una competenza in grado di discernerne incrementalmente le risposte. Una competenza che, ad esempio, è stata utilizzata nella stesura di questo articolo.

Per approfondimenti puoi leggere anche l’articolo di WikiCoaching: “Come trasformare le intenzioni, i propositi in obiettivi concretamente realizzabili?

Fonti utilizzate nel presente articolo:

  • CHAT GPT: chat.openai.com
  • CHAT GPT: La Guida Introduttiva Completa di Plasner, Jeremy.
  • World Economic Forum (WEF)
  • Risorseumane-hr.it