HR 2.0 e Social Business, il patrimonio delle risorse relazionali

imageIn questo blog ho più volte sottolineato il fatto che le social technologies che sono abitualmente utilizzate dalle persone non solo native digitali, rimangono bloccate, in gran parte, sui cancelli delle aziende (leggi firewall ICT). I motivi di sicurezza e di tipo tecnologico sono secondari rispetto alle problematiche di tipo organizzativo e di ritardo di un management che si è formato sul modello compiti/controllo.
Queste social technologies “seguono” gli utenti aziendali con i loro smartphone molte volte clandestini per molte delle policy aziendali. Non siamo arrivati (salvo rare eccezioni) in una situazione di mass collaboration che sarebbe abilitata dai seguenti aspetti:

  • le intranet aziendali evolute, che abilitano le reti sociali interne in community aziendali
  • le aree di sviluppo di queste community: innovazione di processo, gestione della conoscenza-comunicazione interna, comportamenti organizzativi (apertura o meno verso l’esterno, leadership, ecc.)
  • le social technologies e gli strumenti che consentono la riduzione del diaframma interno/esterno all’azienda in un contesto in cui la postazione di lavoro del knowledge worker diventa più fluida e non solo in termini di spazio ma anche di tempo.

Riporto qui di seguito una presentazione che illustra, seppur sinteticamente, le opportunità e le possibilità derivanti dall’intrecci della gestione delle risorse umane (Direzione HR) e le social technologies, che in questo blog fanno riferimento al social business.
Ogni ulteriore approfondimento lo rinvio alla presentazione qui sotto riportata.

Jane Hart model

Dal team alla community aziendale. Il mio intervento per il libro #IoCollaboro

imageDal team alla community aziendale. I percorsi che portano all’innovazione attraverso la collaborazione in azienda. Con questo titolo partecipo come autore al libro #iocollaboro. Il mio mini-saggio contiene un approfondimento degli aspetti che consentono l’eventuale adozione delle tecnologie collaborative: i valori, la cultura aziendale e le motivazioni delle persone. In particolare ho approfondito la relazione tra lo sviluppo e la maturità del lavoro in team e le diverse tipologie di aziende (statica, adattiva  e innovativa), partendo anche dalla mia recente esperienza di coaching per team aziendali.

Gli altri autori del libro sono:

  • Leonardo Bellini, che interverrà sulle idee, best practices, storie su campagne e strategie che grazie a nuovi modelli basati sulla collaborazione
  • Giacomo Mason, che parlerà di Enteprise 2.0, dei modelli organizzativi innovativi basati su strumenti che favoriscono collaborazione e la condivisione
  • Osvaldo Danzi, che approfondirà di come le tecnologie e gli strumenti del web collaborativo aiutano e stimolano il settore delle risorse umane nelle aziende
  • Vittorio Manti, approfondirà gli aspetti delle soluzioni basate sull’user generated content nel settore dell’editoria
  • Fabrizio Redavid, descriverà l’impatto dei social network per la Pubblica Amministrazione
  • Stefano Morpurgo, sottolineerà come il team di lavoro possa diventare protagonista nei processi esecutivi del progetto
  • Roberta Petta, svilupperà gli impatti della collaboration all’interno dei gruppi di lavoro per la gestioen del flusso delel informazioni all’interno delle aziende

imageIl libro sarà in edicola nella seconda metà di novembre e sarà presentato in una conferenza stampa a Milano.La pubblicazione riassumerà anche i risultati del contest #iocollaboro che ha raccolto su Twitter, le storie di collaborazione con l’hashtag #iocollaboro, un link al tuo blog, posti sui Social come Pinterest, ecc..

L’iniziativa #iocollaboro è stata gestita da Sonia Garau per la Kyrs s.r.l.. Questa società è tra le pochissime in Italia che sviluppa sistemi di Social Network Enterprise e di Team Collaboration.